26/07/13

STIAMO ATTENTI AL PERFEZIONISMO

Il perfezionismo è quell’atteggiamento mentale che urge alla nostra coscienza con la costante insoddisfazione circa la situazione in cui ci si trova. E’ un signore della mente sempre insoddisfatto che vuole sempre che le cose siano diverse, e a suo dire migliori, di quello che sono. La sua vera forza, agli occhi della coscienza, è che se non ci fosse un po’ di perfezionismo, non si riuscirebbe a fare alcuna cosa. E’ in effetti il perfezionismo che ha dato motore a tutto lo sviluppo tecnologico…dalla ruota ai computer…. Solo volendo e ricercando il miglioramento e il perfezionamento siamo stati in grado di sviluppare la tecnologia, la chimica, la farmaceutica, l’elettronica e così via. Ma il perfezionismo che si accredita nelle stanze della mente come un ospite di riguardo per via di questi oggettivi risultati, non ci viene mai a dire che il suo modo di vedere le cose ha il rovescio della medaglia: una costante e sotterranea insoddisfazione. Lui ci fa vedere le cose come sempre perfettibili e quindi manchevoli e cerca di convincerci che tutto deve essere valutato e considerato sotto la sua luce. L’intera società americana ed anche quella europea, ma molto meno, è ossessionata da questa cosa che riversa in tutto. Ecco così che un bambino non può giocare a basket “normalmente” ma deve esser “eccellente” “perfetto” nel suo giocare a basket, così come deve essere perfetto nel suo curriculum scolastico, deve scegliere le scuole “migliori” , a partire dall’asilo e deve avere le migliori performances in tutto. Quello che sfugge a questo signore, Mr. Perfezionismo, è che le persone non sono macchine e processi produttivi, ma esseri che vivono, pensano , amano, soffrono. E che continuare a spingere ad essere sempre più perfetti, a non essere mai soddisfatti ed in pace, genera una continua ansia ed insoddisfazione verso se stessi, verso quello che si fa e verso chi ha a che fare con noi, perché anche loro non sono perfetti, e così su di loro scarichiamo le nostre insoddisfazioni. Come tutte le cose della mente che ti dicono che “non va bene così” anche il perfezionismo produce insoddisfazione, senso di inadeguatezza, frustrazione, rabbia, cattivi rapporti con gli altri. Come fare dunque? Lasciare che tutto venga fatto mediocremente? Certo che no, ma fare le cose per bene, verso gli altri e verso se stessi, non necessariamente significa essere ossessionati dal demone del perfezionismo, ma è sufficiente farsi guidare dalla passione e dall’amore per quello che si fa. Quando si è guidati così, anche l’imperfetto è amato, che sia una cosa da fare o un comportamento da adottare….Si apprezza anche l’imperfezione frutto comunque di una dedizione e di una cura a ciò che si fa. Alla fine è sempre valido il detto del mezzo bicchiere. Il perfezionista vede quello che manca, il migliorista, vede quello che c’è…l’oggetto dell’osservazione è identico, ma cambia il modo di guardarlo….c’è un sì, anziché un no. E fa tutta la differenza del mondo.

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