18/11/13

AFFRONTARE IL NOSTRO INFERNO

Quando la nostra vita scorre serenamente ci sentiamo in pace con noi stessi è ci illudiamo di aver trovato il giusto equilibrio... ma per sapere se veramente il nostro equilibrio sia vero e solido dobbiamo attraversare “l'inferno”. Solo l'inferno può dirci quanto sia vero il nostro equilibrio e quanto paradiso c'è in noi. (l’effimera)
Questo concetto è denso di verità. Essere sereni quando tutto o quasi va bene è fin troppo facile…Salute, lavoro, famiglia, tempo per divertirsi, vacanze e gite, soddisfazioni sul lavoro, energia e voglia di fare. La vita sorride e ci sorride. Se non si riesce ad essere in pace con se stessi in queste condizioni, allora abbiamo davvero qualcosa che non va. Ma non sempre è così, anzi non lo è quasi mai. Malattie, problemi, genitori anziani e malati, figli conflittuali, mancanza di lavoro, persone problematiche con cui abbiamo a che fare, incidenti, imprevisti, problemi relazionali, mancanza di soldi… La gamma delle cose che possono non andare bene nella vita è molto vasta. Se ognuno dovesse decidere di essere sereno ed in pace, felice, quando tutto questo dovesse andare bene, secondo i nostri desideri, nessuno sarebbe felice, Se non forse per pochi attimi, qualche anno per i più fortunati. La domanda viene naturale: tutta qui la vita? Se usiamo questo schema per valutare la vita, ne avremo molte di delusioni. Garantito. E ne perderemmo davvero il senso. In verità ciò che noi vogliamo e desideriamo dalla vita, ciò che agogniamo che bramiamo, lo decidiamo noi. Siamo noi che poniamo i paletti della nostra soddisfazione e felicità. Siamo noi che decidiamo che se non facciamo quel lavoro abbiamo fallito, che se non raggiungiamo quel reddito non siamo di valore, che se non abbiamo non solo una salute perfetta, ma anche un perfetto look, non siamo “ok”. Tutte queste cose ci mettono nella condizione di non essere mai sereni. Ma la vita spesso ci presenta il conto e lo fa come un ristorante extra lusso…. Spesso ce lo presenta salatissimo. E comincia l’inferno. Succede quando una diagnosi ci dice quella cosa che non volevamo nemmeno pensare; succede quando il responsabile del personale ci dice che non hanno più bisogno di noi; succede quando chi contavamo di avere a fianco per sempre, ci dice che è finita. Succede quando ci viene portata via una persona fondamentale nella nostra vita. A questo punto abbiamo una scelta secca: o rifiutiamo la croce che ci è capitata addosso o la accettiamo. Altro non possiamo fare. La maggior parte comincia a lottare: per la sua salute o per quella dei suoi cari, per il nuovo lavoro che si deve trovare, per recuperare una persona che ci abbandona o per trovarne un’altra. Ma combattere è sempre una sofferenza….ce la farò? Non ce la farò? Tornerà o non tornerà? Devo fare questo devo fare quello, devo riuscire, devo farcela. Ed ansia e preoccupazioni e dolore. A volte ci si riesce, almeno parzialmente, altre volte no, le circostanze sono avverse, completamente. Succede quando il male è inesorabile, quando il lavoro non c’è proprio più, quando non siamo più amati da chi vorremo ci amasse. Quando questo avviene…si perde. E si sprofonda...giù, giù, giù. Poi ci si ferma. Non c’è più nulla da fare. Abbiamo perso. Siamo in fondo al pozzo….e le pareti sono inscalabili, lisce e scivolose, troppo lisce e troppo scivolose. E’ l’inferno. Tutto ciò che potevamo fare è stato fatto. Smettiamo di combattere. Cosa ci resta? Accettare. E andata così, va bene anche così. Ecco l’illuminazione: va bene ANCHE così. Va bene così. Fine della guerra….E una scala scende dalla cima del pozzo. Abbiamo trovato un gancio in mezzo al cielo. Ora nessuno potrà più distruggerci. Siamo andati Oltre. La felicità. Comunque.

Nessun commento:

Posta un commento