18/06/12

IL COSIDDETTO NICHILISMO BUDDHISTA

Si sente e si legge spesso che il Buddhismo sarebbe nichilista. La parola viene da “nihil” che significa “nulla”. I sostenitori di questa interpretazione sostengono che il Buddhismo sia ateo e nichilista, vale a dire che neghi l'esistenza di Dio e che sostenga che dopo la vita vi sia il nulla, in pieno accordo con la dottrina ateo-materialistica. Questa è una grossissima sciocchezza. Il nichilismo è una posizione che afferma che al di la' di questo accidente che è la vita, non c'è nulla. Il Buddhismo invece crede nella presenza di esseri superiori, di demoni e di forze benefiche. Crede inoltre nella reincarnazione e non si vede come questo si concilii con il nichilismo. Crede inoltre nella liberazione e nel raggiungimento del Nirvana che è qualcosa che “esiste” che “c'è” e che è contrassegnato dalla perfetta beatitudine. Siamo un pochetto lontanucci dal nichilismo materialista, ci sembra. Per il Buddhismo gli esseri senzienti vengono ad esistere nella vita materiale per effetto dei loro attaccamenti. Scopo di tutto il Dhamma Buddhista è infatti la liberazione dagli attaccamenti, in quanto visti come fonte di dolore e sofferenza. Concetto mirabilmente e plasticamente illustrato nelle 4 nobili verità. A che pro una filosofia “nichilista” dovrebbe predicare l'estinzione degli attaccamenti se ritenesse che tutto ciò è senza alcun senso, dovendo poi tutto terminare con la fine della vita umana? Oltre ad essere un vita breve, unica, difficile e carica di dolore, il buddhista nichilista dovrebbe anche privarsi dei pochi piaceri di quest'esistenza, con la predicazione della rinuncia ai desideri e agli attaccamenti, per finire tutto nei pochi anni concessi di permanenza. Questo sarebbe masochismo puro. Se fossero davvero nichilisti direbbero: “godi di tutto che la vita è breve e di doman non v'è certezza”. E' del tutto ovvio che questa impostazione ed attribuzione al pensiero buddhista è assolutamente infondata. Il Buddhismo viceversa è completamente orientato alla spiritualità. La ricerca della felicità è l'obiettivo primario della filosofia e pratica buddhista. La sottolineatura dell'esigenza di estinguere gli attaccamenti è non solo indicata come mezzo per liberarsi dalla sofferenza, ma anche come viatico per ottenere una reincarnazione migliore e più favorevole al balzo nel Nirvana. Il Nirvana è una condizione ESISTENTE e non nichilista, di beatitudine, del tutto analoga al Regno dei Cieli di cristiana memoria. Nulla di più lontano dal nichilismo.

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