19/07/13

ASPETTI PRATICI NELLA DSE

Il prerequisito dell’applicazione della DSE è, come per tutte le tecniche autogestite, quali il controllo del respiro, l’auto analisi, la pulitura dei chakra ecc, è la dissociazione. Per diventare terapeuti di sé stessi, occorre dapprima identificare un proprio sé/io che sia scisso dai processi mentali di cui vogliamo liberarci. Lungi da essere un autoinganno, questa “dissociazione” è invece un primo passo verso una più autentica conoscenza di se stessi, ma le resistenze che la mente fa a questo concetto sono notevoli. Perché? Perché fin dai primi anni della nostra vita ci è stato insegnato ad “identificarci” con tutto ciò che fa capo a quello che noi chiamiamo “io”. Se ad esempio ci guardiamo allo specchio, diciamo senza alcun dubbio “sono io” e non diciamo certo “ quello è il mio corpo”. Ma se ci riflettiamo un attimo e pensiamo a quando ci guardavamo allo specchio a 10 anni e a quando ci guardiamo allo specchio oggi, dire che ciò che lo specchio riflette è lo stesso “sono io” di allora ci riuscirebbe un po’ difficile da sostenere, almeno senza aggiungere “oggi”. In verità quell’io di allora non ha più nulla in comune con l’io di oggi. Oltre all’aspetto, anche le cellule sono cambiate e sono tutte le pronipoti di quelle di allora, quindi anche biologicamente siamo qualcosa di diverso. La parola “io” che usiamo indifferentemente per le due immagini è se ci si pensa, per lo meno una forzatura. In realtà quella “entità” che dice “io” a distanza di decenni, è in effetti una costante che fa “l’errore” di attribuire identità ed uguaglianza a due corpi che non lo sono affatto. Di fatto proietta la sua percezione di “continuare ad esserci” su una realtà materiale molto differente. La stessa cosa che vale per il corpo, vale per la mente. I nostri pensieri, le nostre opinioni, la nostra conoscenza, le nostre emozioni cambiano radicalmente dai nostri 10 anni ai nostri 20-30-40-50-60 ecc. anni, ma noi, come per lo specchio, proiettiamo l’idea di un “io” costante su idee, emozioni, valori, opinioni che sono completamente cambiate. In realtà, e se ci si pensa risulta evidente, ciò che permane nel tempo è quell’entità che “osserva” il mondo della materia e dei pensieri e che continua a fare l’errore di considerare “io” quel materiale della mente e del corpo, perché sente la necessità di dare “consistenza” al proprio “esserci”, al proprio “osservare”. Se io mi trovo ad osservare che una parte dei miei comportamenti e delle mie reazioni sono sgradevoli e non li condivido, è evidente che questi stessi operino fuori dal mio controllo e contro la mia volontà. Se così è, ed è così, come faccio a dire che sono “io”? Sarebbe come dire che se mi viene la varicella o l’influenza, “io” sono la varicella o l’influenza! Sembra ridicolo ma è proprio ciò che comunemente facciamo. Perché quindi la dissociazione è così importante? Per due ragioni. La prima è che è un passo verso la verità. La seconda è di natura “tecnica”. Se usando la DSE si entra in un’esperienza per esempio di rabbia, che è un emozione molto sequestratrice della volontà e tende a “tagliar fuori” la coscienza e l’autocontrollo in modo perentorio, SAPERE e CREDERE che quell’emozione è un corpo estraneo e parassita della mente (e che quindi NON la condividiamo), consente in ogni momento di interrompere l’identificazione e la condivisione di quella rabbia e con ciò riuscire a vederla ANCHE come osservatore distaccato, nello stesso modo in cui vedete sul termometro salire la febbre quando si ha l’influenza. La si sente, la si soffre, la si misura, ma non si “è” la febbre. Così come la febbre la si lascia sfogare, allo stesso modo si può lasciare che la rabbia si manifesti nella mente, tenendola sotto controllo (ad esempio se vi viene voglia di spaccare tutto potete immaginare di farlo ma non fatelo! E’ molto costoso…come minimo. Al limite lanciate qualche cuscino che è innocuo…) giusta, vera e necessaria per aver la forza di entrare nel “problema” e gestirlo con la DSE. Senza questa convinzione maturata sinceramente è meglio non procedere, soprattutto su cose molto coinvolgenti. (per maggiori informazioni: http://dsepersonalcoaching.blogspot.it/)

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