23/02/12

L'ORIGINE DELLA SOFFERENZA


Il buddha disse che l’origine della sofferenza risiede nella sete.

Già, ma cosa è la sete?
La sete è la differenza che corre tra ciò che abbiamo e siamo e ciò che vorremmo avere ed essere. Il tutto si riduce a questo. Ed è bene capirlo bene questo concetto. La tensione tra ciò che riteniamo si debba avere ed essere rispetto a quello che riteniamo sia ciò che al momento abbiamo e siamo.

La tensione che si genera è chiamata in vari modi, ma alla fine si tratta solo di una cosa: desiderio…sete appunto. Del resto anche le parole hanno il loro significato…sete significa che sentiamo il bisogno di bere, ragion per cui non stiamo “bene”. Dobbiamo bere per poter stare meglio, no?

Ma se non avessimo sete, non avremmo bisogno di bere, non è vero?

Ecco quindi un altro concetto che si evidenzia. Il bisogno è una schiavitù ed una sofferenza. Se non hai bisogni sei molto più libero di chi invece li ha.

Fin qui è tutto abbastanza semplice…..i problemi nascono quando si comincia a vedere l’applicazione di questo principio….

Infatti si comincia a dire..sì, ok, giusto, però a me quella casa sulla collina con piscina piace così tanto….sì, ok, va bene, però se fossi il direttore generale……sì però..se il mondo fosse migliore, se ci fosse più giustizia nel mondo….si però….avessi un fisico migliore, fossi più giovane, più ricco, più colto, più……aggiungete quello che volete…

La tensione tra ciò che siamo e vorremmo essere, ma anche, allo stesso modo, tra come il mondo è e come lo vorremmo….è sempre presente, ad ogni livello di ragionamento….

Sorge allora, sulla base della forza di questa sete, la decisione di agire, di fare qualcosa per raggiungere quell’obiettivo, grande o piccolo che sia….ed inizia la lotta….

Ma quando si inizia a lottare, ci si comincia a preoccupare di come raggiungere l’obiettivo, subentra la paura di non farcela…..e studiamo le strategie per vincere e raggiungere l’agognato risultato. Scopriamo che vi sono ostacoli, che vi sono persone e gruppi che ci ostacolano e…quanto più il desiderio di raggiungere l’obiettivo è sentito, tanto più ci danno fastidio coloro che si mettono in mezzo…..e qualcuno comincia a pensare che se non ci fossero questi ostacoli, si potrebbe arrivare meglio e prima….e quindi forse, se potessimo togliere di mezzo quelli che ci ostacolano….

Capite dove porta tutto questo?

La pace già ce la siamo persa quando abbiamo deciso che avevamo un risultato da raggiungere…è subentrata l’ansia, il desiderio e la paura, ma poi trovati gli ostacoli si sono presentate anche la rabbia e l’avversione verso le circostanze e le persone che ci impediscono l’obiettivo…

Tale è la natura della sete.

E questa strutturazione della realtà in cui poniamo degli obiettivi da raggiungere, indica necessariamente l’entrata del dualismo…da un lato abbiamo ciò che c’è, ciò che siamo e dall’altra ciò che vorremmo essere ed avere….

Questo significa che il nostro mondo interiore è “spaccato”…da un lato avremo il “bene” che sono tutte le cose che vogliamo essere ed avere, e dall’altro avremo il “male” tutto ciò che non vogliamo avere ed essere e gli ostacoli a ciò che vorremmo avere ed essere.

E questo è il nostro albero della conoscenza del bene e del male. Il nostro VERO peccato originale. E’ attraverso questa porta “mentale” che entra nel paradiso terrestre del nostro spirito, nel nostro cuore, il desiderio e la sete, cioè il male…il desiderio di perfezione…e paradossalmente perdiamo proprio quella perfezione che già era presente fin dall’inizio….

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