12/09/12

CRISTIANO! CHE SIGNIFICA?

Riporto qui un mio vecchio intervento su riflessioni.it (2006) che constato oggi essere ancora di attualità e che quindi ritengo interessante riproporre ------------------------------------------------------ Premetto che sostanzialmente mi ritengo filosoficamente Cristiano. Dico filosoficamente perché sarei in grave peccato d’orgoglio definirmi “ontologicamente” o “spiritualmente” cristiano. E sarebbe anche una patetica menzogna. Non vorrei trovarmi a fare il fariseo che si incensa..... Filosoficamente cristiano significa che penso due cose: la prima è che l’insegnamento di Gesù di Nazareth è ontologicamente (qui sì occorre dirlo), spiritualmente, eticamente e filosoficamente “p e r f e t t o”. Non mi addentrerò per problemi di tempo e per la complessità dell’argomento, nella spiegazione del perché tale insegnamento è perfetto. E la seconda è che la perfezione (dimostrabile ontologicamente ed eticamente) del messaggio è di per sé forte argomento a favore della “messianicità” del Cristo. L’esistenza in vita di Gesù è più che provata storicamente. Ciò su cui si può argomentare è se davvero ciò che si racconta della sua vita sia realmente accaduto nei modi che ci sono stati tramandati. Ma il punto vero è un altro. La predicazione di Gesù è per il "peccatore" molto più importante della natura stessa di Gesù. Infatti Gesù dice “Non chi mi dice Signore Signore entrerà nel regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio”. E la volontà del Padre, i Vangeli lo ribadiscono a più riprese, è amare Dio e amare il prossimo, vale a dire essere interiormente “prossimi” a Dio e agli uomini. Senza di ciò non c’è salvezza per l’uomo. Ho letto in alcuni interventi che il Cristianesimo è svuotato dal porre l’attenzione sul messaggio, che rimane solo parola vuota. Come ad esempio scriveva un mio interlocutore: “è sempre curioso leggere che l'importante non è tanto che sia esistito Gesù quanto il valore del suo messaggio ma qui vi è la contraddizione più enorme che svela anche quanto del suo messaggio non possa importare piu di tanto se non nulla.” Qui è l’errore purtroppo. Il messaggio è TUTTO. Se il messaggio non è accolto ed assimilato, digerito, fatto diventare parte del proprio vivere, allora sì che non vale nulla. Ma non vale nulla per chi lo ha ascoltato e non accolto, non in se stesso in quanto messaggio. il mio interlocutore proseguiva così: “Il vero, reale messaggio del Cristo infatti sta proprio nel suo corpo, nella sua passione, morte e resurrezione. Questo è ciò che ha dirottato la storia umana verso un orizzonte nuovo, per essere liberati dal peccato, non libri di testo, non illuminati o maestri di consapevolezze varie, non un bel messaggio solo a parole , parole seppur vere d'amore ma l'amore che si è rivelato nella sua persona fino alla morte, e alla morte di croce, e la resurrezione dove solo un amore infinito poteva annientare la morte.” Cioè? Cosa significa? Qui si echeggiano i sermoni della domenica, il cui scopo (nobile sicuramente ma..) è quello di innalzare la figura del Cristo che attraverso la sua morte “salva” gli uomini con la Croce. Ma quale dovrebbe essere il risultato delle frasi appena lette che (notatelo) stanno comunque mandando un altro, ulteriore messaggio? Quello di generare FEDE. E anche culto della divinità. E infine fede nella verità degli insegnamenti di Gesù stesso. Cosa ci viene detto dicendo che Gesù è il Salvatore? Che Gesù è VERO e quindi va CREDUTO e quindi va ascoltata la Sua parola. Ovverossia si torna al messaggio, che è il vero centro del cristianesimo. Il resto è fuoco d’artificio. La cosa più paradossale è che il Cristianesimo ( e il Cattolicesimo in primis) si è così profondamente occupato nei secoli di "elevare" la figura di Gesù, al punto tale che la religione popolare ha acquisito nel suo profondo che essere Cristiani è adorare Cristo ( o ancora più traslatamente, la Madonna) e non mettere in pratica i suoi insegnamenti, che rimangono là, sullo sfondo, come una giaculatoria da ascoltare alle prime due letture della messa domenicale, e poi …...andiamo a vedere la partita, paghiamo le tasse quando abbiamo voglia, guardiamo i realities, spettegoliamo un po’ a destra e a sinistra, e così via fino a domenica prossima. Dice Gesù: Chi non mette in pratica i miei insegnamenti non entrerà nel Regno dei Cieli………… Per cui non ci si illuda. La strada della liberazione e salvazione è nostra responsabilità e fino a quando non saremo capaci di elevarci ad un livello “ontologico” più che “etico” richiesto e disegnato nei Vangeli (e non solo nei Vangeli), non saremo andati da nessuna parte.

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